DABBONO TROVA IL SUO JOSHUA TREE.

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Ade*
view post Posted on 27/4/2012, 18:52




Qualche giorno fa è uscito l'ultimo album di Emanuele che si chiama Trecentoventi, mentre domani uscirà il suo primo album in inglese prodotto da un'etichetta americana e il 15 maggio uscirà un secondo album americano. :) Insomma, tra libro, concerto, la piccola Claudia ed album in Italia ed in America Emanuele sta andando alla grande! :) Ecco un bell'articolo:

DABBONO TROVA IL SUO JOSHUA TREE.

Chi pensa che Emanuele Dabbono sia un prodotto confezionato da un talent show come X Factor, si sbaglia di grosso.
Uscito dal programma nel 2008, pubblica il suo primo EP di inediti intitolato CI TROVERANNO QUI, (terzo in classifica iTunes), gira l’Italia in tour per quasi 2 anni; pubblica un libro intitolato GENOVA DI SPALLE che viene esposto nei più importanti Festival del libro di tutto il mondo (Londra, New York, Cairo, Francoforte).
A Novembre del 2011, esce il primo album intitolato TRECENTOVENTI che balza in classifica, sempre su iTunes, 3# in quella rock e al numero 13# in quella generale. Ora, il disco in questione, viene ripubblicato dalla GRACE/ORANGE HALIDON e sarà disponibile dal 24 Aprile in tutti i negozi di dischi ed è sempre disponibile su iTunes.
Raggiunta un certa fama Emanuele decide di togliersi qualche sassolino dalla scarpa e pubblicare 2 dischi in inglese con lo pseudonimo di CLARK KENT PHONE BOOTH.
Il primo disco, intitolato “Vonnegut, Andromeda & the Tube-Heart Geography” uscirà il 28 Aprile (su etichetta Lmeuropeanmusic) e sarà disponibile su iTunes e in tutti gli store digitali mondiali. Il secondo”Songs For Claudia”, sarà pubblicato il 12 Maggio sempre su iTunes (etichetta Lmeuropeanmusic).
Sono due dischi diversi tra loro (il primo elettrico, il secondo acustico), ma hanno un denominatore comune; un tributo alla musica che ha formato Dabbono , fonte di ispirazione in questi anni.
In” Vonnegut, Andromeda & the Tube-Heart Geography” il nostro eroe senza il costume, è se stesso fino all’ultima nota di tutto il disco. Registrato tra le mura amiche di casa sua, suonando tutti gli strumenti, ha viaggiato fino in America e nel Regno Unito abbracciando quei suoni, quelle melodie a lui più consone. Nelle 11 tracce che compongono il disco, si sentono gli U2 di Joshua Tree (ma non nelle veste di Bono o The Edge; nella produzione di Daniel Lanois), Bruce Springsteen, Ryan Adams e i Rolling Stones.
I testi, anche se sono cantati in inglese, non perdono quel tocco di songwriter ai quali siamo abituati ad ascoltare. Ci sono canzoni che parlano di speranza, di guerre, di quello a cui crede o che non crede con disincanto (The Unbeliever) una sorte di God Part 3 tra John Lennon e U2.
Il disco si apre con un prologo musicale (Prologue – Doolin Bay) dove se chiudiamo gli occhi ci ritroviamo davanti al Grand Canyon a guardare il tramonto su una decapottabile, pure se il titolo si riferisce al paesino dei musicisti irlandesi di fronte alle isole Aaran.
Missisipi Waltz, una sorta di blues psichedelico, Robert Frost Goes To The Stratosphere (una delle mie preferite) ha quel sapore Adams e Springsteen da farti accapponare la pelle. Spanish Harlem Eyes indossa la giacca da pianista e suona un gospel a metà tra Ray Charles e Jamie Cullum.
Un disco da ascoltare e riascoltare perché ne vale davvero la pena. Difficilmente in Italia si possono trovare artisti di questo calibro, capace di spiazzarti, nel giro di pochi mesi (o giorni come in questo caso) ma rimanendo fedeli a se stessi e onorare fino in fondo quella musa ispiratrice chiamata musica

http://www.tuttaaltramusica.com/2012/04/17...uo-joshua-tree/

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Mincy_
view post Posted on 29/4/2012, 14:28




eeeeeeeeeee
 
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francy94loveintony
view post Posted on 29/4/2012, 17:55




36_1_11
 
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2 replies since 27/4/2012, 18:52   66 views
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